Cita precedenti giuridici falsi: è colpa di ChatGPT?

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30/05/23

Immaginate di essere avvocati in America, terra di Common law in cui le cause si vincono citando precedenti controversie e decisioni, di star difendendo il vostro assistito e di citare una decina di sentenze per dimostrare la non colpevolezza dello stesso. 

Nulla di speciale starete pensando. 

Ora immaginate che di quelle dieci sentenze sei sono false, completamente inventate e che ad averle inventate non siete stati voi, ma Chat GPT. 

Ecco, ora la questione si fa più interessante. Non si tratta di pura fantasia, ma di ciò che è successo in un’aula di tribunale americana.

Il giudice, dopo essersene reso conto, ha contestato all'avvocato la non esistenza dei precedenti citati e l'avvocato in sua difesa ha detto di non essere a conoscenza del fatto che i contenuti prodotti dall'intelligenza artificiale "fossero falsi". 

Il legale si è giustificato dicendo di non aver mai usato la chatbox prima e ha assicurato che non utilizzerà mai più l'intelligenza artificiale per "integrare" la sua ricerca "senza verificare l'autenticità" dei contenuti.

Abbiamo chiesto a questo punto a Chat GPT quali siano le conseguenze per un avvocato americano che citi precedenti falsi ed ecco la risposta che abbiamo ottenuto: “Citare precedenti giuridici falsi negli Stati Uniti rappresenta una violazione dell'integrità del sistema giuridico e costituisce una grave infrazione etica e professionale. Gli avvocati sono tenuti ad agire in modo etico e onesto e a rispettare i principi fondamentali della professione legale. Gli avvocati che vengono scoperti a citare precedenti giuridici falsi possono affrontare conseguenze disciplinari, come la sospensione o la revoca della licenza professionale, oltre a possibili azioni legali per frode o violazione delle norme etiche”.

Questa svista, se così possiamo chiamarla, potrebbe costare caro al distratto avvocato. Vedremo quale sarà l’epilogo di questa storia!

Se sei interessato all'unione tra intelligenza artificiale e diritto, su Avvocati.it ne abbiamo parlato anche in questa intervista, in cui chiediamo alla nostra intervistata se l'intelligenza artificiale supporti o meno la parità di genere.

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