Novità per il processo telematico: entra in vigore il nuovo decreto

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15/01/24

È entrato in vigore ieri, domenica 14 gennaio, il decreto del Ministero della Giustizia n. 217/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, recante le regole tecniche per il processo telematico civile e penale.

Per la materia penale, resta il doppio binario per il deposito degli atti giudiziari fino al 31 dicembre 2024 mentre la modalità telematica obbligatoria slitta di un anno. Nel civile, il deposito online degli atti si perfezionerà col rilascio di una “conferma” da parte del sistema e non più con la generazione della cosiddetta “seconda Pec” con la Rac, la ricevuta di avvenuta consegna: gli operatori della giustizia non interverranno più nel procedimento a meno che il sistema non segnali “l'errore bloccante”.

Continuano a essere effettuate via posta certificata le comunicazioni di cancelleria, mentre è eliminata la disposizione che lega il perfezionamento al momento in cui è generato il secondo messaggio, quello di consegna. L'ufficio, tuttavia, deve conservare le Pec di consegna e mancata consegna.

Novità anche per il Reginde, il registro con le Pec di avvocati, notai, avvocati dello Stato e ausiliari del giudice: il popolamento è previsto prelevando dati anche da altri elenchi.

Con l'adeguamento al regolamento europeo Eidas cambia il rilascio del certificato con cui la firma digitale acquisisce le sue prerogative.

Ritoccati l'identificazione al sistema giustizia e il recapito certificato delle comunicazioni.

Vengono creati due portali: per il deposito telematico di atti e documenti in formato digitale da parte dei soggetti abilitati esterni e degli utenti privati e per le notizie di reato. L'accesso al primo è garantito tramite Spid, mentre si estende l'accesso al sistema dell'e-processo anche al personale tenuto a comunicare le notizie di reato. Anche nel penale addio intervento dei cancellieri e deposito perfezionato con la generazione della ricevuta da parte del portale. Sarà definito il sistema per criptare i dati per la privacy.

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