Vietata la propaganda lgbtqia+: la nuova legge russa e i mondiali in Qatar

460
25/11/22
Articolo

La Duma ha approvato una legge che vieta la propaganda Lgbtqia+ in Russia; prima della promulgazione, però, è necessario il voto favorevole – quasi scontato - anche del Consiglio della Federazione, la camera alta del Parlamento. 

La legge riconosce come illegali la promozione dei diritti Lgbtqia+ e le informazioni sulla transizione di genere via media, pubblicità, letteratura e cinema. 

Le sanzioni per i trasgressori sono amministrative e parecchio salate.  

Le preoccupazioni non sono poche e infondate, l’ampio campo di applicazione della legge spaventa e non si sa nel dettaglio quando si potrà parlare o meno di “promozione”. 

La legge è stata approvata in terza lettura: in quella precedente, la seconda, la Duma ha stralciato l'emendamento che estendeva ai videogiochi l'ambito di applicazione della legge, ma probabilmente anche i videogames non rimarranno per molto esenti da misure di censura: è già all’opera, infatti, una commissione parlamentare per elaborare un testo di legge ad hoc. 

In questi giorni si discute di promozione dei diritti lgbtqia+ anche a proposito dei mondiali di calcio in Qatar: ha avuto molto eco, infatti, il fatto che la Fifa abbia negato ai capitani la possibilità indossare la fascia «One Love», con un arcobaleno sullo sfondo – simbolo rappresentativo e a sostegno della comunità lgbtqia+. Indossare una fascia diversa, infatti, va contro il regolamento Fifa e chi decide di indossarla rischia l’espulsione o altre sanzioni. La polemica ha avuto parecchia risonanza anche perché i giocatori si sono esposti; è da giorni, per esempio, che circola la foto della nazionale tedesca che vede ritratti i giocatori con la mano davanti la bocca, a mimare la censura.

I due avvenimenti non si possono di certo mettere sullo stesso piano e le conseguenze che derivano dall’uno e dall’altro sono parecchio diverse, ma in entrambi i casi si parla di diritti e in entrambi i casi, purtroppo, protagonisti sono due Paesi che sono ancora parecchio indietro in quanto a tutele. 

Cosa ne pensi? Diccelo nei commenti!

0 Commenti

Avatar - Avvocati.it
Visualizza altri commenti
Contenuti correlati